Dopo gli sforzi iniziati già ieri da parte del leader ghanese John Kufuor, anche presidente dell'Unione africana, un'altra mano nella mediazione dovrebbe darla il premio Nobel Desmond Tutu, che questa mattina è stato a colloquio con Odinga. La Nobel kenyana Wangari Maathai ha chiesto a Kibaki di "tendere la mano" all'opposizione.
Condoleezza Rice, segretario di Stato degli Stati Uniti, ha chiamato ieri alla riconciliazione i due "uomini forti": dopo una telefonata con Odinga, ha annunciato un colloquio con Kibaki, il presidente riconfermato. A tutti e due chiede di fare "tutto il possibile per diminuire la tensione che sfocia nelle violenze".
Anche il ministro degli Esteri britannico David Miliband si è unito all'appello. Nessuno dei due, però, prende partito: solo la Casa Bianca, col portavoce McCormack, sembra propensa ad accettare i risultati ufficiali. A complicare ancora la vicenda ci si è messo lo stesso presidente della commissione elettorale Samuel Kivuitu: a chi gli chiedeva se Kibaki avesse vinto, ha risposto: "Non lo so".
Questa dovrebbe essere la potenza DIPLOMATICA mondiale??? Dove sono le risposte?? Io so solo una cosa: che le vittime sono almeno 350 massacrate con i MACETE e poi bruciate (siamo ne 2008). Poi ci sono gli sfollati (ad oggi 3 gennaio circa 100.000).
Se noi nel 2008 dobbiamo ancora coesistere con questi massacri solo perchè la gente è nata altrove rispetto a ME, io non lo posso accettare. Noto ancora con piacere inoltre, che l'informazione Italiana occupa spazi televisivi e stampati più al delitto di Cogne, piuttosto di quello di Perugia o altri, che a questi poveri morti di fame e non solo di fame.........
Che questa canzone possa proteggere chiunque ovunque
Salud, Educación, Independencia, Democracia, Libertad, Justicia y Paz.........
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